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Villa Carlotta

La villa è una delle più famose del Lario, sorge su una collina morenica sulla sponda occidentale del Lago di Como, ad un’altitudine di 201 metri sul livello del mare, e occupa una superficie di 70.000 metri quadrati.

Venne costruita, come casa di campagna, intorno al 1690 dal marchese Giorgio Clerici, personalità importante della Milano spagnola e poi austriaca a cui si riferisce la grande -C- inserita nel cancello a lago.
Egli la decorò con i magnifici soffitti dipinti in stile barocco lombardo del secondo piano e con il giardino all’italiana, con le scale, la balaustra, le fontane e la cascata dei nani.
È sconosciuto il nome dell’architetto che progettò la villa, alta sul lago, alla sommità di un giardino terrazzato. Nel 1795 venne venduta a Gian Battista Sommaria, avvocato e politico lodigiano che la portò al suo massimo splendore, arricchendola d’importanti opere d’arte (quadri, in gran parte venduti dai successivi proprietari e una collezione di sculture rimasta integra), e affiancando un parco all’inglese al già esistente giardino all’italiana.

La residenza venne ceduta nel 1843 alla principessa Marianna di Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia, che la donò alla figlia Carlotta, dalla quale prende il nome, in occasione delle nozze con il granduca Giorgio di Sassonia Meiningen. Spetta proprio a quest’ultimo proprietario il merito dell’ampliamento del giardino, con l’aggiunta del -giardino all’inglese-, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. I Sassonia-Meiningen mantennero la proprietà fino alla prima Guerra Mondiale e riorganizzarono il parco inserendo nuove specie e varietà di piante.

I tesori

La villa contiene marmi del Canova, fra cui -Amore e Psiche-, l’opera più celebre della villa, terminata da Adamo Tavolini nel 1824, il gran fregio di Berthel Thorvaldsen con l’Ingresso di Alessandro Magno a Babilonia, scolpito dal 1817 al 1828, fregi del Tordwalsen, Commissionata da Napoleone nel 1811-12 per la sala del trono del Quirinale, venne poi eseguito in marmo per il conte Sommariva nel 1816-28, l’ultimo bacio di Giulietta e Romeo di Francesco Hayez, affreschi dell’Appiani, arazzi e mobili dei secoli XVIII-XIX. Nella cappella neoclassica (1855) vi sono altorilievi di P. Marchesi.
Nella sala dei gessi, tra l’altro, bozzetti, rilievi e statue per l’arco della pace di Milano dell’Acquisti e del Pacetti (1815). Dal 1927 la villa è di proprietà dello stato, che la gestisce attraverso l’Ente autonomo Villa Carlotta.

Il giardino

Esternamente caratterizzata da scenografiche scalinate a tenaglia e da un lussureggiante giardino dove, grazie all’eccezionale clima di questa parte del lago, si può ammirare un patrimonio botanico che supera le 500 specie.
Tra le piante di maggior interesse una sequoia gigante, l’albero del sughero, quello della canfora e anche quello della mirra, non mancano poi papiri e banani. Sempre ammirato il pergolato degli agrumi: aranci, mandarini, pompelmi, cedri, limoni, bergamotti. Sono pure di suggestivo interesse le prospettive di architettura per giardini che hanno saputo sapientemente sfruttare l’andamento del terreno.

   

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